sabato 31 ottobre 2009

Crostata di farina di cocco

Questa ricetta è stata realizzata grazie ad ANGELA che ha preparato questa delizia per noi quando siamo andati a trovarla. A lei e alla sua meravigliosa famiglia voglio dedicare questo post.

per la base:
3 tuorli
gr. 80 zucchero
gr. 250 farina
gr. 80 burro
1/2 bustina di lievio
un pizzico di sale fino

per il ripieno:
gr. 150 farina di cocco
    gr. 80 zucchero
    gr. 200 panna o latte
    3 albumi montati a neve

Lavorare il burro con i tuorli e lo zucchero, aggiungere la farina e il lievito. Fare riposare l'impasto per mezz'ora.
Intanto montate a neve gli albumi, mescolate bene prima la panna o il latte con la farina di cocco; mescolare il tutto e mettere da parte.
Stendere un pezzo di pasta su carta forno e creare con la griglia il reticolo della copertura.
Stendere la pasta per la base della crostata, mettere nella teglia, spargere il ripieno e coprire con il reticolo messo da parte.
Cuocere in forno caldo a 150° per 10 minuti e poi a 180° fino a fine cottura.
E' buonissimo tiepido con spolverativa di zucchero a velo.






La ripetizione di questa foto è un omaggio a mia madre, per evidenziare il ricamo della tovaglietta, chiaramente uno dei suoi numerosi lavori.

Gomiti con le melenzane


per 4 persone:
2 melanzane
6-7 pomodorini
una confezione di pancetta affumicata
1 cipolla piccola
olio
sale e pepe
400 gr. di gomiti
basilico fresco
formaggio grattugiato.
Fate appassire la cipolla affettata sottile, aggiungete le melenzane lavate, e tagliate con le bucce a listarelle quanto un dito.
Dopo aver fatto sofreggere bene le melanzane,se necessario agggiungete un pò d'acqua, aggiungete la pancetta e i pomodori tagliati.
Regolare di sale e pepe.
Cuocere la pasta, aggiungere al condimento il basilico fresco.
Mescolare il tutto con formaggio grattugiato (grana o parmigiano).
Buon Appetito!
Mentre scrivero questa ricetta mi è sorto il dubbio se si chiamano melanzane o melenzane.
Per chi come me, si sta facendo la stessa domanda sappia che si possono chiamare melenzane o melanzane, e ho anche scoperto che:
La melanzana o melenzana è il frutto di una pianta, originaria della Cina, appartenente alla famiglia delle Solanacee, la stessa delle patate, dei peperoni e dei pomodori. Nel medioevo era diffusa l'opinione che mangiare melanzane portasse alla pazzia e altre terribili malattie, e veniva quindi utilizzata solo a scopo ornamentale.
Io le mangio molto volentieri,e mi piacciono. Sarà per questo che mi dicono che sono pazza?

venerdì 30 ottobre 2009

IO razzista!

http://www.facebook.com/note.php?note_id=165603034153&ref=nf
Anch'io son diventata razzista da quando mi sono vista mandare via dal lavoro, sono in cassa integrazione, e ora a 50 anni, nessuno + mi vuole. Ma gli extra comunitari, loro si, possono lavorare, a nero , nei mercati, con le bancarelle buttate per strada, perchè io no ? ho visto cacciare commercianti che con tanto di licenza dai mercato, perchè non avevano il permesso, ma loro con la scusa del nostro essere RAZZISTI, lavorare.
A raccogliere pomodori,o nelle sartorie,o a fare i lavapiatti, io a nero magari ci andrei, ma mi ritroverei la finanza addosso , lori invece dobbiamo farli lavorare e poi è comodo non li assumiamo e quindi non pagano e non paghiamo tasse e soprattutto non spendono nel nostro paese.
Soprattutto i cinesi, avete mai visto un cinese in pizzeria?
Veramente non ho mai visto neanche una tomba di un cinese, per risparmiare forse non fanno neanche il funerale.... Visualizza altro
Con il vostro ALTRUISMO, provate a tenerne uno in casa.
Uno ce l'ho avuto, quando la pensavo come voi.



Ci sono persone e persone, bisogna solo non scandalizzarli se uno diventa RAZZISTA.
Nella foto c'è mio fratello che ogni mattina deve quasi sgomitare con gli extracomunitari per poter lavorare, lui paga le tasse, loro NO.

mercoledì 28 ottobre 2009

Crostata morbida




200 gr. burro
gr. 200 zucchero
gr.200 farina
2 uova
1 tuorlo
1 bustina di lievto
buccia di limone grattuggiato
marmellata gusto a piacere
noci sminuzzate
pinoli
zucchero a velo

Mescolare burro, uova e zucchero, aggiungere il limone grattato,  la farina e il lievito. Imburrare un tegamo di circa 28 o 30 cm., oppure usate la carta forno, versate 3/4 dell'impasto, aggiungere cucchiaini di marmellata sparsi, pezzi di noci e coprire con l'impasto restante.
Infornare a 180 ° per i primi 10 minuti e poi a 200°.A secnda dell densità , la marmellata affonda oppure resta sù.
Alla fine della cottura, servite cosparso di zucchero a velo e pinoli. E' ottimo per un thè con le amiche.

lunedì 26 ottobre 2009

Marmellata di mele cotogne


Kg. 1 mele cotogne
gr. 350 zucchero
1 limone spremuto
gr. 100 di acqua

Lavare le mele cotogne, sbucciare e tagliare a pezzi. Mettere in un tegame capiente tutti gli ingredienti e portare ad ebollizione.
Lasciare cuocere a fuoco moderare fino a raggiungere la densità desiderata, controllando sul piatto un cucchiaio di marmellata da raffreddare.

sabato 24 ottobre 2009

Pane MIO



350 gr. acqua  
300 gr. farina
300 gr. semola rimacinata
20 gr. sale
1 bustina di lievito
1 cucchiao scarso di zucchero




domenica 18 ottobre 2009

I miei sei mesi di attesa


Sono passati 6 mesi dal quel famoso 24 aprile 2009, quando cioè il nostro ufficio non è più il nostro.
Qualche giorno prima, una persona minacciò di prendermi a schiaffi se dopo appena quindici giorni si fosse ritrovato in piazza con me, anche lui in cassa integrazione.
Sto ancora aspettando.
Ma non aspettavo solo lui, mi sarebbe tanto piaciuto nel frattempo incontrare altre persone per un faccia a faccia.
In piazza cominica a far freddo, penso non verrà più nessuno. Ma ci si potrebbe vedere altrove, magari davanti ad un buon caffè, cappuccino o thè, ma almeno si chiarivano un pò di cose.
Nel frattempo ho compiuto cinquant'anni, e non è certo facile accettare l'idea di essere stata strumentalizzata, usata; può passare se qualche stipendio è arrivato nelle loro tasche intero, senza provare cosa vuol dir trovarsi a casa con uno stipendio dimezzato. ancora peggio è vedere che chi oggi ti evita è perchè si sente offeso e non ti dà neanche la possibilità di un confroto.

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